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In un mondo di realtà virtuali e di intelligenze artificiali.
Voglio lanciare un forte messaggio, siate unici, potrete pensare
che sia difficile, non è vero siate voi stessi accendete la vostra luce
e siate sempre voi stessi.
Provate a spegnere i computer e i cellulari.
E soprattutto siate unici.
Il curriculum di un uomo sempre alla ricerca.
Primo classificato premio millesium anno 1998.
Primo classificato premio nazionale la poesia del mistero anno 1999 ,
Con la poesia “ Ho Ucciso “. ho ricevuto il premio speciale della giuria per la lirica in lingua nella 3 edizione del premio Lorenzo Milani, dal tema " Adulti e ragazzi quale incontro"
Secondo classificato
sezione poesia al concorso Donna chi sei
edizione 2006
Motivazione giuria, l'aggettivo che l'autore usa nel titolo " Nitida Domenica"
è anche quello più appropiato a definire questa breve lirica.
Il nitore, infatti, è il prepo prevalente in questa e nelle altre composizioni.
Con la poesia non ti sei stancata terzo classificato a Donna chi sei 2010.
Finalista dei seguenti concorsi per libri di poesia Jacques Prèvert 2003
Con “ Il diario di Nonno Nuvola”
Finalista la concorso Jacques Prèvert 2013 con l'opera " Senza tempo"
E ora finalista al concorso Jacques Prèvert 2024 con l’opera.
“ Buoni o cattivi ? “
Non amo fare concorsi per poesie singole ma il mio pensiero
poetico scorre veloce considerate che questo libro l’ho
scritto in pochi giorni più o meno una settimana.
Poi ho aggiunto altro , ma sono un poeta che scrive molto di getto ,
in base alle situazioni della vita.
Al mio dolce amico Michele Scarponi
Emergono
vite sospese
su solchi di colline
Cosa dirti amico
rimasto cuore
Spendiamo una vita
per capire l’amore.
Spendiamo chilometri
di montagne tanti volti
di luce che viaggiano.
Nella penombra dei sogni
In mezzo vi scorrono miliardi
di gocce milioni di passi
migliaia di lacrime,
centinaia di sorrisi.
Caro dolce amico
ora vedo te nello sfondo
del cielo
con la bici superi l’aria.
Viaggiatore di ricordi
Io un viaggiatore di ricordi
la neve in un Natale mi riporta
al tempo di mio nonno.
Che affacciandosi alla finestra
bassa attraversava le sue mani
sui capelli bianchi come la neve.
Sui suoi occhi si apriva il riflesso
dell’estate, ci chiamava
per farci rientrare in casa
attraverso il gelido vento.
Si entrava nell’ombra della stanza
dalle finestre basse
che quando si chiudevano
lasciavano l’odore di neve.
Intanto il tepore del sole scioglieva
pian piano dietro le tende.
Passano gli anni i chilometri
Ma il mio corpo mi riporta spesso a quel Natale,
io senza scarpe sulla soglia
della stanza dal pavimento rosso
lucidato a cera.
Correvo verso l’albero dei sogni
dove scintillavano regali.
E la neve si posava sulle ciglia degli alberi
nelle luci frammentate del mattino presto.
Senza tempo i pensieri del nostro viaggio
a volte fasciati da sogni,
gialli e azzurri.
Pensieri di fuoco irraggiungibili
che ripiegano verso orizzonti
verso ricordi taciturni.
Momenti inafferrabili
che non esitano
a confondersi con la luce dell'anima.
E Dio si trasfigura sui nostri pensieri
su traslucide visioni
in arie di allegria.