Dopo la notte

La notte scorsa il vento ha scompigliato
gli alberi.
Al di la dei sogni i cigni notturni
con i loro lunghi colli
hanno lasciato i fantasmi del quadro.
Così le dita della città sono pericolanti
ma io come un cacciatore di primavere
correvo verso i campi.
Sotto gli zeppi odori della primavera
nel capannone si  raccoglievano
le uova.
E mio nonno finiva di cavare il vino
dalle botti finalmente era Maggio.
Potevo mettermi la camiciola
e mangiare la frutta acerba dei quadri
nel cielo azzurro.

Piero Pierelli
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